Nella giornata di ieri il Governo ha emanato un nuovo DPCM, introducendo nuove misure anti-Covid.

Le nuove misure si applicano a partire da oggi, 19 ottobre, fino al 13 novembre 2020.

Per quanto riguarda gli aspetti generali, che possono avere ricadute anche sulle attività d’impresa, si segnalano le nuove misure che prevedono:

  • la possibilità di chiusura al pubblico di strade o piazze nei centri urbani, dopo le ore 21, dove si può creare assembramento. È comunque fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private;
  • il divieto di svolgere sagre e fiere di comunità;
  • la sospensione della attività convegnistiche e congressuali, salvo quelle svolte a distanza;
  • la raccomandazione di svolgere le riunioni provate a distanza.

Tra le nuove limitazioni a specifiche attività d’impresa, sono di particolare rilevanza quelle per l’attività di ristorazione (in cui sono ricomprese anche le attività di pasticceria, gelateria, etc.).

A tal riguardo viene fissato, colmando una lacuna del precedente DPCM, l’orario di apertura di dette attività, che saranno consentite a partire dalle ore 5 sino:

  • alle ore 24 con consumo al tavolo, ma con un massimo di sei persone per tavolo;
  • alle ore 18 in assenza di consumo al tavolo.

Viene ristretta anche la fascia orario per la ristorazione con asporto, che sarà consentita fino alle ore 24, confermando il divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze del locale.

Viene, inoltre, introdotto l’obbligo per gli esercenti di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti.

La ristorazione con consegna a domicilio rimane, invece, sempre consentita (nel rispetto delle norme igienico-sanitarie) così come le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale.

Infine si prevede l’apertura degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande nelle aree di servizio delle autostrade.

I sindaci possono disporre la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private.

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